Google ha annunciato che il suo cacciatore di bug basato sull'intelligenza artificiale Big Sleep ha trovato le sue prime 20 vulnerabilità, per lo più in progetti open source.
Un dirigente dell'azienda ha definito lo sviluppo "una nuova frontiera nella scoperta automatizzata delle vulnerabilità". Ma è importante sottolineare che è stato comunque coinvolto un essere umano, come ci ha detto Google.
"Prima di segnalare la situazione, abbiamo un esperto umano nel nostro team, ma ogni vulnerabilità è stata individuata e riprodotta dall'agente AI senza l'intervento umano", ha affermato un portavoce.
L'articolo di @lorenzofb su @TechCrunch
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