@esplovago @scuola in realtà quest'anno i tetti di spesa sono stati aumentati vigorosamente. Inoltre il superamento dei tetti di spesa è sempre possibile laddove ci siano giustificazioni valide. L'unico rischio per le scuole che hanno finito dei fondi del PNRR è e se le giustificazioni fanno schifo le scuole si ritrovano con una richiesta di rimborso dei fondi
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@akaCisco @informapirata @scuola discorso che farei a prescindere dal potere decisionale degli insegnanti, poiché se il budget è limitato allora le scelte sul materiale scolastico andranno ponderate meglio. Se ogni volta la spesa è rifilata alle famiglie resterà sempre un problema non gestito.
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@Imprinted @DataKnightmare @andre123 @informapirata @scuola so di gente che andava agli esami con i dadi in tasca
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@deepthroat ma questo è proprio l'ingrediente segreto della ricetta perfetta per privilegiare gli oligopoli a scapito del bene pubblico: fare in modo che l'unica controparte (gli insegnanti) dell'oligopolio (gli editori) sia sostanzialmente impermeabile ai disagi dell'oligopolio. Le famiglie invece hanno come controparte solo gli insegnanti e costoro alzano le mani e con un vibrante "STICAZZI" dicono "che ci possiamo fare? Gli editori fanno tutti così!"
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@informapirata @scuola
Ripetete con me, i libri per l'istruzione di ogni ordine e grado deve pagarli lo Stato.
Cartacei o digitali non cambia. -
@gestoredirete @informapirata @scuola
l'istruzione dev'essere gratuita, e anche la cultura in generale non può essere un lusso.
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@ippogrifomimetico @gestoredirete sono sostanzialmente d'accordo, ma è importante essere realistici: rendere gratuiti i libri scolastici potrebbe non essere una soluzione adeguata, In primo luogo perché quella gratuita non esiste Ma viene sovvenzionata da tutti i contribuenti, In secondo luogo perché ciò che è gratuito viene considerato scadente e non viene mai sottoposto ad adeguati controlli di qualità.
Oggi infatti abbiamo un problema sociale più generale:
(SEGUE)
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(SEGUE)
I servizi sociali offerti gratuitamente o con un prezzo politico vengono sempre considerati un "caval donato" cui non si guarda in bocca. Chi può permetterselo, si prende il caval donato e se ne compra uno buono (libri, ripetizioni, sanità Integrativa, etc) mentre chi non può fare altrimenti si rassegna e si accontenta.
(SEGUE)
@ippogrifomimetico @gestoredirete @scuola -
(SEGUE)
Il risultato è che lo Stato regala soldi ai produttori (editori, insegnanti, fornitori di medicali, operatori sanitari, etc) e nessuno ha la volontà o la forza di organizzarsi per evitarlo.
Questo arreca un danno alla collettività, arricchisce i monopolisti e gli oligopolisti e soprattutto devasta Lo Stato Sociale che è costituito principalmente dai due pilastri: istruzione e Sanità
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@DataKnightmare @informapirata @scuola sulla qualità si potrebbe alzare un po' di polvere a livello mediatico ed ancora prima ministeriale. Un prodotto italiano ed inefficente, roba da due -tre ministeri
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@informapirata @ippogrifomimetico @scuola
Non sono d'accordo, qui di tratta di affermare e mettere in pratica un principio ovvero che l'istruzione è un bene pubblico e deve essere a carico della fiscalità generale esattamente per questa ragione qui.
Non mi sembra, parlo per la mia esperienza naturalmente, che il fatto che pago il libro di testo sia garanzia di per sé della qualità della scelta del docente, per dirne una.
Ma ripeto, è soprattutto una questione di principio. -
@informapirata @akaCisco @scuola Dunque, ci sono delle indicazioni nazionali (che come MINIMO rivedrei, ma poi ci perdiamo) sulla base delle quali gli editori stilano una lista da fornire alle scuole. Insegnanti, discussione, consiglio docenti, decisione. Acquisteranno molto più ponderatamente edizioni quanto più aggiornate, o che non si aggiornano ogni anno. Chi dovrebbe pagare il prezzo dell'editoria che fa "cartello"?
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@gestoredirete regalare monnezza a caso devasta Lo Stato Sociale. Anzi, per la precisione, regalare monnezza a caso è esattamente il modo in cui le lobby lavorano per devastare Lo Stato Sociale
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@deepthroat Il bello è che esistono già alternative e le scuole potrebbero darsi una mossa:
Libri scolastici digitali: risparmio per le scuole, costo per le famiglie
Scuole adottano libri digitali ma docenti consigliano cartacei. Famiglie perdono rimborsi: analisi del paradosso nella scuola italiana.
Agenda Digitale (www.agendadigitale.eu)
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@DataKnightmare @informapirata @scuola poi, bè, banalmente, se sono bocciato e ho bisogno di un anno di validità in più?
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@informapirata
Ma c'è la scelta del docente a monte, sempre.
Si responsabilizzi ancora di più la scelta, più di quanto sia già adesso, proprio perché si spendono soldi della collettività e proprio in virtù del principio che ispira questa scelta! -
@generalespecifico semplice: ti attacchi al
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@gestoredirete Certamente, ma il punto è come responsabilizzare una categoria che al momento non riceve alcun disagio dalle scelte o dalle non-scelte operate
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@informapirata @omo_salvadego @sabrinaweb71 @scuola
l'unico "libro digitale" che concepisco è uno senza scadenza, DRM o tracciatori, allegato gratis al libro cartaceo.
Poi esiste il mercato. Se tutti improvvisamente usano il "lilbro digitale" vuol dire che è proprio un prodotto migliore. Io non ho fretta, la possibilità che un PDF sia "meglio" di un libro ha modulo positivo ma sta sull'asse immaginario.Agli ipertesti degli anni '90 questi "libri digitali" gli spicciano casa.
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@informapirata @scuola
Ho insegnato fino al 2023. E ho sempre indicato l'acquisto del cartaceo, lasciando liberi i genitori di scegliere tra ediz cartacea o digitale. Risultato: la scelta è caduta sempre sui cartacei. Tra i motivi: molti studenti non hanno tablet, sono costretti ad usare gli smartphone, i ragazzi con ed. dgtl si facevano stampare le pagine, con aumento di spesa notevole, a scuola devono consegnare gli smartphone in prima ora e li riprendono a fine giornata.
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