Gli Indicator of Attack (IoA): la protezione proattiva in ambito cybersecurity
Con la Threat Intelligence Olympos Consulting supporta le aziende per una cybersecurity predittiva.
Nel panorama della cybersecurity contemporanea, la differenza tra un approccio reattivo e uno proattivo può determinare il successo o il fallimento di una strategia difensiva. Mentre gli Indicatori di Compromissione (IoC) rappresentano ormai uno strumento consolidato ma limitato principalmente a certificare un’attacco già avvenuto, gli Indicatori di Attacco (IoA) sono emersi come un vero e proprio game changer nella lotta alle minacce informatiche.
La vera rivoluzione degli IoA risiede nella loro capacità di interpretare il comportamento dei Threat Actor piuttosto che limitarsi a catalogare evidenze postume. Si tratta di un cambio di paradigma fondamentale: se gli IoC ti dicono “sei stato attaccato” (sigh!), gli IoA ti avvertono “stanno per attaccarti”.
Gli IoA infatti rappresentano pattern di attività che indicano un attacco in corso o in fase di preparazione, ancor prima che l’attacco raggiunga il suo obiettivo. Gli IoA si basano sull’osservazione di tecniche, tattiche e procedure (TTP) utilizzate dai threat actor.
CrowdStrike, colosso americano della cybersecurity focalizzato su threat intelligence e rilevamento proattivo delle minacce, spiega la differenza tra IoC e IoA con un esempio efficace: in una rapina in banca, gli IoC sono le tracce lasciate dopo l’evento – come un cappello dei Baltimore Ravens, un trapano e dell’azoto liquido. Ma cosa accade se lo stesso rapinatore torna con un cappello da cowboy e un piede di porco? In quel caso, riesce comunque nel colpo, perché chi sorveglia si è basato solo su vecchi indicatori (gli IoC), ormai inutili per fermarlo.
Come scritto prima un IoA riflette, al contrario, una serie di azioni che un cybercriminale (o rapinatore) deve necessariamente compiere per avere successo: entrare nella banca, disattivare gli allarmi, accedere alla cassaforte, e così via.
Il punto di forza dell’approccio basato sugli IoA è la capacità di osservare e analizzare in tempo reale ciò che accade sulla rete, monitorando i comportamenti mentre si manifestano. In questo modo, a differenza degli IoC che reagiscono a un attacco già avvenuto, gli IoA consentono di intervenire in anticipo e bloccare l’attacco prima che provochi danni.
I threat actor utilizzano tecniche sempre più sofisticate, rapide e mirate. Per eludere i controlli, modificano continuamente gli IoC e sfruttano file legittimi del sistema operativo (i cosiddetti LOLBin), che non possono essere semplicemente bloccati senza compromettere il funzionamento dei sistemi. Al contrario, le TTP (Tattiche, Tecniche e Procedure) su cui si basano – come lo sfruttamento di vulnerabilità note o l’uso malevolo di strumenti legittimi, ad esempio msbuild.exe per eseguire codice dannoso direttamente in memoria e aggirare gli antivirus – sono molto più difficili da mascherare. Per questo motivo, risultano più affidabili e durature nel tempo per individuare comportamenti anomali e prevenire gli attacchi.
Adottare un approccio basato sul comportamento dei Threat Actor permette di identificare attività sospette in tempo reale, bloccare attacchi nella loro fase iniziale e rilevare anche minacce sconosciute come gli zero-day.
Gli IoA sono categorizzati in base allo scopo delle azioni osservate: ad esempio, scansioni di porte non autorizzate suggeriscono attività di Reconnaissance, mentre tentativi di brute-force su RDP o accessi da località insolite indicano spesso una fase di Initial Access. Allo stesso modo, comunicazioni anomale verso server esterni possono rivelare la presenza di un canale C2 (Command and Control Server).
Un caso d’uso esemplificativo è quello di Morphing Meerkat.
Nel 2024 è stato identificato un Threat Actor noto con il nome in codice Morphing Meerkat, specializzato nell’offerta di servizi di phishing-as-a-service (PHaaS). La loro piattaforma, scoperta grazie a un’attività di OSINT e threat hunting avanzato, consente a chiunque, dietro pagamento, di lanciare campagne di phishing sofisticate, con moduli pronti all’uso.
es. di analisi comportamentale del Threat Actor Morphing Meerkat
Grazie all’analisi degli IoA è stato possibile identificare attività anomale tra le quali possiamo ricordare la falsificazione del mittente email; l’adozione del protocollo DoH (DNS over HTTPS) per cifrare le richieste DNS; la creazione di pagine phishing dinamiche sfruttando informazioni ottenute interrogando i record MX DNS e reindirizzamento verso infrastrutture legittime
È proprio in questo contesto che l’esperienza di Olympos Consulting fa la differenza. Combinando behavioral analysis avanzato con threat intelligence derivata da fonti OSINT e dark web, il nostro approccio trasforma dati apparentemente eterogenei in un sistema di Early Warning efficace.
In questo specifico caso abbiamo generato alert tempestivi per i clienti prima che l’attacco avesse effetto ed abbiamo suggerito tecniche di rilevamento comportamentale fornendo una lista azioni per interrompere la kill chain al primo passo.
Esempi di azioni suggerite: disabilitare l’uso di DoH nei browser permessi in azienda attraverso Group Policy; filtrare i DNS per bloccare gli endpoint DoH noti (es. Cloudflare, Google, Quad9); abilitare la decrittaura SSL/TLS sui Secure Web Gateway (SWG) per analizzare il traffico cifrato DoH.
Questa metodologia trasforma la cybersecurity da costoso esercizio di remediation a strategia predittiva.
Come si può capire dagli esempi fatti, l’utilizzo degli IoA permette di passare dalla reazione all’azione. Una cybersecurity proattiva si basa sulla capacità di prevedere i comportamenti del nemico ed interrompere la kill chain prima che l’attacco raggiunga la fase finale, migliorando la resilienza aziendale.
In un mondo dove gli attacchi zero-day e le campagne polimorfiche (ed il nome Morphing Meerkat la dice lunga) sono diventati la norma. Affidarsi a soluzioni convenzionali significa condannarsi all’obsolescenza. Olympos Consulting, con il suo mix unico di competenze tecniche e intelligence operativa, offre alle aziende la possibilità non solo di difendersi, ma di farlo con un vantaggio temporale che spesso fa la differenza tra un incidente contenuto e una violazione catastrofica.
La cybersecurity del futuro non sarà decisa da chi ha i migliori strumenti per documentare gli attacchi subiti, ma da chi saprà interpretare per primo le intenzioni degli avversari. In questa nuova era, l’analisi comportamentale dei cybercriminali rappresenta la chiave di volta e Olympos Consulting si conferma come partner strategico per quelle organizzazioni che intendono davvero trasformare la propria postura di sicurezza da passiva a predittiva. Gli Indicatori di Attacco rappresentano il tassello mancante per costruire una difesa davvero efficace. Vuoi scoprire come? Scrivici oggi stesso a “info [@] olymposconsulting [.] it” e a trasforma la tua strategia di cybersecurity con l’aiuto dei nostri esperti.
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