GRAVIDE DI LAMPI
la luna piegata sui miei fogli compone queste lettere gravide di lampi tagliate nella luce assetate nel supplizio dell'inchiostro vibranti su pentagrammi di sogni
Analisi del testo
Occhi sulla pagina
Questo breve testo si apre con un’immagine sospesa: la luna non è solo un astro, ma un gesto, “piegata sui miei fogli”. Già qui entriamo in un universo di scrittura che vive di notti, segreti e slanci luminosi.
Temi e atmosfere
- La scrittura come atto rituale: la luna “compone queste lettere” suggerisce un demiurgo che dà forma al verso.
- Il lampo come scintilla creativa: le parole sono “gravide di lampi”, pronte a esplodere in un fragore di idee.
- La tensione tra sete e supplizio: l’inchiostro diventa al tempo stesso nutrimento (“assetate”) e tormento (“supplizio dell’inchiostro”).
- La fusione tra suono e visione: i “pentagrammi di sogni” collegano la pagina a uno spartito visionario, dove la parola suona prima di essere letta.
Figure retoriche principali
- Anastrofe (“la luna piegata”) per creare straniamento e concentrare l’attenzione sul soggetto celeste.
- Metafora estesa dell’inchiostro come sangue creativo, dolore e sete.
- Ossimori (“supplizio” vs “vibranti”) che accentuano la contraddizione emotiva tra sofferenza e esaltazione.
- Sinestesia tra luce, suono e tatto: il testo invita tutti i sensi a partecipare all’esperienza poetica.
Ritmo e musicalità
Il verso è fluido e scandito da enjambement brevi. La lettura accelera tra “gravide di lampi / tagliate nella luce” e rallenta in “assetate / nel supplizio dell’inchiostro”, creando un’onda di intensità che culmina nel pianissimo dei “pentagrammi di sogni”.