Microsoft 365 va giù: un’anomalia DNS paralizza servizi in tutto il mondo

Una interruzione del servizio DNS è stata rilevata il 29 ottobre 2025 da Microsoft, con ripercussioni sull’accesso ai servizi fondamentali come Microsoft Azure e Microsoft 365. Un’ anomalia è stata rilevata alle 21:37 GMT+5:30, provocando ritardi generalizzati in varie applicazioni e bloccando l’accesso degli utenti all’ area amministrativa di Microsoft 365.

Secondo i primi resoconti, difficoltà nella risoluzione DNS stavano ostacolando la corretta gestione del traffico, con effetti negativi sugli endpoint relativi all’autenticazione e ai servizi. La dipendenza da tali piattaforme per servizi di posta elettronica, collaborazione e cloud computing ha portato problemi di indisponibilità dei servizi.

La sospensione ha colpito numerose aree geografiche, suscitando molti reclami sui social media e sui forum tecnologici in Nord America, Europa e Asia. I responsabili della gestione dei tenant di Office 365 si sono trovati di fronte ad errori, mentre gli utenti riscontravano ritardi nelle applicazioni come SharePoint, Teams e Outlook.

I servizi di archiviazione e le macchine virtuali di Azure hanno registrato episodi di indisponibilità intermittente, il che potrebbe comportare l’interruzione dei flussi di lavoro di sviluppo e delle operazioni di elaborazione dati.


Gli specialisti della sicurezza informatica hanno notato che, nonostante l’assenza di segnalazioni di violazioni dei dati, l’evento ha messo in luce le debolezze presenti nelle catene di dipendenza cloud, dove un’anomalia DNS isolata può ripercuotersi in maniera estesa su servizi interconnessi.

La pagina di stato di Microsoft ha confermato che l’ambito includeva i portali di amministrazione e gli strumenti di produttività principali, ma ha risparmiato alcune funzionalità ausiliarie come la sincronizzazione dei file OneDrive in casi isolati.

I team di ingegneri di Microsoft hanno rapidamente identificato la causa principale del problema: un’infrastruttura di rete e di hosting non funzionante. Alle 21:51 GMT+5:30, hanno iniziato a sbloccare i sistemi interessati e a ridistribuire il traffico per mitigare il problema.

Un successivo aggiornamento alle 21:58 ha fornito dettagli su un’analisi più approfondita dello stato di salute dell’infrastruttura, seguito dal reindirizzamento verso percorsi alternativi sani annunciato alle 22:06.

Quindi un problema interno isolato, non un attacco informatico. Gli sforzi per il ripristino mentre scriviamo risultano ancora in corso e Microsoft ha invitato gli utenti a tenere d’occhio la pagina di stato di Azure per ricevere aggiornamenti in tempo reale. L’azienda ha confermato che i lavori di ripristino proseguivano senza sosta.

Negli ultimi giorni abbiamo assistito a una serie di problemi a cui si aggiunge ora questo incidente; i blocchi e i disservizi su AWS (come avvenuto qualche giorno fa) o su Azure (come adesso) causano facilmente problemi a cascata prevedibili e controllabili.

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