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    Da Cicap.org.

    I fondamenti ideologici del negazionismo scientifico

    Tra la Prima e la Seconda guerra mondiale, una forma di negazionismo scientifico oggi dimenticata prese di mira per una ventina d’anni la teoria della relatività generale, pubblicata poco tempo prima da Albert Einstein.

    Il capostipite degli “antirelativisti” fu il celebre fisico tedesco Philipp Lenard, vincitore nel 1905 del premio Nobel per le sue ricerche sui raggi catodici.

    Le obiezioni di Lenard ci appaiono oggi chiaramente infondate e furono in gran parte smentite già l’anno successivo con lo spettacolare esperimento di Eddington che misurava la deflessione della luce durante un’eclissi solare totale.

    Il legame con l’antisemitismo e il nazismo è essenziale per capire come nascono le tesi di Lenard in campo scientifico, così come la relazione con il materialismo dialettico e lo stalinismo è fondamentale per comprendere quelle di Trofim Lysenko, l’agronomo che impose in Unione Sovietica pratiche agricole pseudoscientifiche basate sul rifiuto della teoria di Darwin, con conseguenze tragiche per la popolazione.

    L’intelligent design, che non è tanto una teoria pseudoscientifica a sé stante quanto una forma di negazionismo dell’evoluzione, nasce dalle organizzazioni della destra cristiana fondamentalista.

    Il negazionismo del cambiamento climatico è correlato con l’avversione per l'interferenza del governo nelle attività imprenditoriali, mentre quello del Covid-19 è diretto contro l’intervento statale nella salute pubblica.

    A volte il rapporto con l’ideologia è più articolato. Per esempio, il movimento contro i vaccini nella sua lunga storia non è stato l’espressione di un sistema di valori univoco, ma è stato associato a una varietà di posizioni differenti e spesso in contrasto tra loro, dall’obiezione di matrice religiosa a una pratica che interferiva con l’ordine naturale delle cose voluto da Dio, alla diffidenza nei confronti degli interessi economici delle aziende farmaceutiche, all’opposizione verso l’intrusione governativa nella privacy* dei cittadini con le app di sorveglianza per il Covid-19.

    Nel caso del cambiamento climatico sono determinanti gli interessi economici delle aziende di combustibili fossili, così come quelli dell'industria del tabacco hanno avuto un ruolo cruciale nel negare i danni del fumo per la salute.

    Spesso il vero obiettivo dei negazionisti, che la storica della scienza Naomi Oreskes ha giustamente definito “mercanti di dubbi”, non è promuovere una propria teoria, come le pseudoscienze tradizionali, ma creare nel pubblico l’impressione di un dibattito aperto, laddove invece la comunità scientifica ha raggiunto un sostanziale consenso intorno a fatti consolidati.

    Perché le tesi dei negazionisti facciano danni, infatti, non è necessario che convincano la maggioranza dei cittadini: è sufficiente che indeboliscano il consenso dell’opinione pubblica, in modo da rallentare o paralizzare le decisioni democratiche.

    Gli antievoluzionisti hanno chiamato questo approccio “strategia del cuneo”, perché i dubbi sull’evoluzione sono il cuneo da inserire nel tronco del materialismo per aprire una crepa che ne avvii la distruzione.

    È importante mettere in evidenza quali correnti di pensiero e quali interessi si celano spesso dietro i movimenti negazionisti, per mostrare che il loro scopo ultimo non è far avanzare la conoscenza, ma promuovere una determinata agenda politica.

    Rivelare al pubblico le strategie usate dalle multinazionali del tabacco per nascondere i danni del fumo per la salute è stato determinante per screditare gli studi da esse finanziati. Allo stesso modo è opportuno sottolineare quali ambienti alimentano oggi il negazionismo in campo climatico e in campo sanitario.

    Per migliorare la qualità della discussione su questi temi il CICAP si è fatto promotore, insieme all’associazione di comunicazione scientifica Frame, di un’iniziativa chiamata “Scienza e Politica nell’Interesse dei Cittadini - SPIC” con lo scopo di favorire una comunicazione costruttiva tra i decisori politici e la comunità scientifica, in modo da ridurre il rischio che le conoscenze scientifiche siano distorte per ragioni ideologiche.

    L'articolo completo di @andrea_ferrero si può leggere qui: https://www.cicap.org/n/articolo.php?id=1801524.

  • trames@poliversity.itT
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    @andrea_ferrero A me sembra interessante per esempio approfondire la confusione che si è creata nella legislazione italiana fra l'agricoltura biologica e una pratica antiscientifica quale la biodinamica, che nei vari articoli di legge vengono citati insieme e spesso equiparati.

    Talmente questa confusione si è ormai radicata che talvolta mi capita di leggere articoli che portano inconsapevolmente avanti la stessa equiparazione all'interno di argomentazioni che pretendono di difendere il pensiero scientifico rigoroso dagli attacchi da parte delle ideologie dei negazionisti climatici.

  • andrea_ferrero@sociale.networkA
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    @Trames Fa parte delle pratiche che interessi economici di parte cercano di legittimare in assenza di fondamenti scientifici, come l'osteopatia e le altre medicine alternative. Per questo è importante che ci siano organismi di controllo indipendenti e rigorosi, dato che le associazioni di categoria per ragioni corporative tendono a cercare un accordo con tali interessi. Succede a volte la stessa cosa proprio con gli ordini dei medici e le medicine alternative.

  • trames@poliversity.itT trames@poliversity.it ha condiviso questa discussione

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