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  • "Trauma sotto l'olivo"


    mau_or_@mastodon.bida.imM
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    "Trauma sotto l'olivo"

    Il raid fascista della polizia israeliana che irrompe in un teatro di Est per impedire uno spettacolo teatrale di bambini di 5,7, 10 anni.
    🧵1/6

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  • mau_or_@mastodon.bida.imM
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    ✍
    ⟦ La capacità di provare rabbia ci è stata sottratta dopo due anni di , durante i quali siamo stati messi a tacere con la mano pesante degli arresti e delle umiliazioni, insieme ai metodi impiegati dai regimi oscuri.

    Come possiamo arrabbiarci per la routine quotidiana dell'occupazione quando ci è stato negato il diritto di provare rabbia per il grande crimine?

    Dopotutto, le persone come noi, i cittadini palestinesi di , sappiamo bene il significato di “tenere tutto dentro”.

    Lo facciamo da così tanto tempo che potremmo tenere seminari pratici sulla moderazione. Forse è questo che ci ha resi così educati, forse il reprimerci avrà il costo di una lunga vita, chi lo sa. Ma una cosa è chiara: è difficile, davvero difficile, provare rabbia. ⬇️2

  • mau_or_@mastodon.bida.imM
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    Ma poi ho visto il filmato della violenta e decisamente fascista irruzione della polizia al Teatro a Gerusalemme Est questa settimana.
    Mostra bambini bellissimi ed eccitati vestiti in costume che trattengono il respiro mentre si preparano a salire sul palco.

    Improvvisamente, la banda di teppisti di irrompe urlando, come se avesse scoperto il nascondiglio di una “cellula terroristica”.

    Nel loro mondo contorto, questi ragazzi sono dei “piccoli terroristi”, quindi la crudeltà della polizia è adeguata alla situazione, come una mano in un guanto, naturale e giustificata.

    “Avete capito cosa sto dicendo? Avete capito? Cinque minuti e tutti fuori di qui!”, gridano, e con questo il mondo è stato capovolto. ⬇️3

  • mau_or_@mastodon.bida.imM
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    Solo un attimo prima, i bambini, eccitati e felici, stavano per partecipare a uno spettacolo intitolato “Sogni sotto l'Olivo”.

    Gridano: “Portateli via, vi dico, portateli via!” e inseguono bambini di 5, 7 e 10 anni vestiti con i costumi di uno spettacolo che non verrà mai rappresentato.
    È stato inghiottito dal dramma molto più brutto del fascismo israeliano.

    Quel momento segnerà quasi certamente il primo trauma personale che i bambini hanno subito per mano di e degli israeliani. Non avranno bisogno di libri di testo per imprimere nei loro cuori chi li spaventa e chi li allontana. ⬇️4

  • mau_or_@mastodon.bida.imM
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    Gli israeliani hanno sempre sostenuto – ed era una delle principali accuse contro i palestinesi – che le scuole palestinesi “insegnano l'odio” verso lo Stato di Israele e gli israeliani.

    Ma le vere lezioni vengono dalla scuola della vita: la polizia che urla contro i loro padri, i soldati che sparano ai loro fratelli, lo Stato che manda le sue forze dell'ordine a distruggere un piccolo sogno proprio mentre sta per realizzarsi su un palcoscenico a Gerusalemme Est.

    Forse ingiustamente, non posso fare a meno di collegare il fatto dei bambini spaventati nel teatro di Gerusalemme Est a un video pubblicato pochi giorni fa, in cui Yotam Zimri e Gadi Taub siedono e parlano con estrema serietà di come nemmeno la “denazificazione” possa aiutare i palestinesi.

    È così che ci vedono.⬇️5

  • mau_or_@mastodon.bida.imM
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    Ecco quanto è profonda questa disumanizzazione. I due credono di rivelare qualcosa sui palestinesi, la loro “nazificazione”, ma in realtà stanno rivelando la loro oscura fantasia di “rieducare” un intero popolo.

    Se gli israeliani insistono nel vivere in questa fantasia della denazificazione, dovrebbero chiedersi perché essa debba essere usata contro la vittima.
    Dopo tutto, la denazificazione dovrebbe riguardare chi commette il crimine, non la vittima del crimine.

    Ma in un Paese che da anni confonde la vittima con il carnefice, questa logica suona loro naturale quanto trattare dei bambini piccoli in uno spettacolo come una cellula terroristica.⟧
    🔚6

  • desideria@mastodon.bida.imD desideria@mastodon.bida.im ha condiviso questa discussione
  • desideria@mastodon.bida.imD
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    @Mau_or_

    Quando odiamo qualcuno, odiamo (nella sua immagine) qualcosa che è dentro di noi, così dice ad esempio .. Cioè tutto ció che nel mondo ci procura fastidio, rabbia, paura.. altro non è che una manifestazione non integrata delle nostre ferite.

    Quasi tutti viviamo in uno stato di sonno continuo, convinti che il mondo sia qualcosa solamente di “esterno” mentre in realtà l'esterno non lo vediamo perchè viviamo come esterno le proiezioni dei nostri incubi interni.

    Le nostre re-azioni non mentono. E mi trovo a chiederni da dove nasca il disprezzo che ho per il . Cioè, non razionalmente, né col cuore. Ma guardando la paura incoscia che si ttasforma in odio. Paura che anch'io possa esser manipolata e diventare un assassino senza che me accorga.

  • mau_or_@mastodon.bida.imM
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    @desideria

    Bella riflessione, è difficile per me rispondere.
    Però credo che, proprio perchè i nostri valori ci portano a combattere i fascismi, tra cui il sionismo, quegli stessi valori dovrebbero proteggerci dal diventare come loro.
    Ci spero e ci credo.


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