26 milioni di nomi e numeri telefonici di italiani messi all’asta nel Dark Web
Mentre la consapevolezza sulla cybersicurezza cresce, il mercato nero dei dati personali non accenna a fermarsi.
Un recente post apparso su un noto forum frequentato da criminali informatici in lingua russa, scoperto dai ricercatori di Red Hot Cyber, mette in luce una realtà inquietante: la svendita sistematica della nostra identità digitale, con un focus particolare sul nostro Paese.
Disclaimer: Questo rapporto include screenshot e/o testo tratti da fonti pubblicamente accessibili. Le informazioni fornite hanno esclusivamente finalità di intelligence sulle minacce e di sensibilizzazione sui rischi di cybersecurity. Red Hot Cyber condanna qualsiasi accesso non autorizzato, diffusione impropria o utilizzo illecito di tali dati. Al momento, non è possibile verificare in modo indipendente l’autenticità delle informazioni riportate, poiché l’organizzazione coinvolta non ha ancora rilasciato un comunicato ufficiale sul proprio sito web. Di conseguenza, questo articolo deve essere considerato esclusivamente a scopo informativo e di intelligence.
L’Annuncio dello Scandalo
L’utente “aisdata”, un venditore con una reputazione consolidata all’interno della piattaforma (come indicato dal grado “Seller” e dalle transazioni garantite), ha messo in vendita un database mastodontico.
Il prezzo fissato per l’intero pacchetto è di $5.000, una cifra irrisoria se rapportata all’immensa quantità di dati sensibili contenuti.
Il bersaglio Italia: numeri da capogiro
Ciò che emerge dall’analisi dettagliata dei file è un dato che deve far riflettere. Il criminale sta vendendo un pacchetto specifico per l’Italia che conta ben 26.351.868 numeri di telefono.
Non si tratta di semplici sequenze numeriche anonime: secondo quanto riportato dal venditore, il database include l’abbinamento diretto tra Nome, Cognome e Numero di Telefono. Questa combinazione trasforma un semplice elenco in una mappa precisa per colpire milioni di cittadini con attacchi mirati.
I Numeri della Violazione Globale
Oltre al caso critico dell’Italia, la scala dell’operazione è globale. Dalla lista parziale visibile nello screenshot, emergono altre cifre impressionanti:
- Brasile: oltre 8 milioni di numeri.
- Bangladesh: oltre 3,7 milioni di numeri.
- Belgio: oltre 3,1 milioni di numeri.
- Austria: oltre 1,2 milioni di numeri.
Quali sono i rischi per gli utenti?
La presenza di nome e cognome accanto al numero di telefono eleva drasticamente il pericolo:
- Vishing e Smishing personalizzati: Ricevere un messaggio o una chiamata truffaldina in cui l’interlocutore ci chiama per nome aumenta drasticamente le probabilità che la vittima cada nel tranello (es. “Gentile Mario Rossi, la sua banca la informa che…”).
- Furto d’identità: Questi dati sono la base perfetta per aprire account falsi o richiedere servizi a nome della vittima.
- Ingegneria Sociale: Conoscendo l’identità del bersaglio, i criminali possono effettuare ricerche sui social media per rendere le truffe ancora più credibili.
Come proteggersi?
In un momento in cui i dati di metà della popolazione italiana potrebbero essere nelle mani di malintenzionati, è fondamentale:
- Massima allerta: Diffidare di qualsiasi comunicazione inaspettata, anche se il mittente sembra conoscere il nostro nome.
- Verifica dei canali: Non cliccare mai su link ricevuti via SMS. Se la banca o un servizio chiama, riagganciare e richiamare il numero ufficiale dell’assistenza clienti.
- Protezione Account: Utilizzare app di autenticazione (OTP) e non affidarsi solo agli SMS per la sicurezza dei propri profili online.
Il post di “aisdata” è un duro monito: la nostra privacy ha un prezzo sul mercato nero, e il fatto che oltre 26 milioni di italiani siano stati “schedati” conferma che la sicurezza dei dati è la vera emergenza del nostro tempo.
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