DE CATECHIZANDIS RUDIBUS - 40
Il Cristo centro della storia
40. Egli (Cristo) ha promulgato l’alleanza nuova ed eterna in cui l’uomo, rinnovato per la benignità di Dio, può vivere una vita nuova secondo lo Spirito.
Con la sua venuta, la prima alleanza, nella quale a parte pochi patriarchi e profeti e santi sconosciuti che la capirono rettamente, quel popolo sensuale comportandosi secondo l’uomo vecchio, desiderava da Dio ricompense materiali che riceveva come figura dei beni spirituali, quella prima alleanza si rivelò dunque sorpassata. Il Signore fatto uomo ridimensionò tutti i beni del mondo, perché ci rendessimo conto che non bisogna puntare su di essi, assunse poi tutti i mali terreni che insegnava a sopportare: perché imparassimo a non cercare nei beni terreni la felicità, e a non pensar che nelle disgrazie fosse l’infelicità. (24)
Benché sua madre l’abbia concepito senza contatto con l’uomo, e sia rimasta vergine nella concezione, nel parto e fino alla morte, tuttavia ella aveva per marito un artigiano: e ciò fa sparire da noi ogni ambizione fondata su nobili natali.
Nacque a Betlemme, tra i più piccoli villaggi della Giudea, e ancora oggi è una borgata, perché vuole che nessuno possa vantarsi della grandezza della città natale.
È signore di tutto e ha creato tutto, ma nacque povero, per impedire che i credenti si vantino della ricchezza. Non volle che lo facessero re, mentre tutto il creato lo proclama signore; così mostra che l’umiltà avvicina a Dio mentre la superbia allontana da Dio.
Ebbe fame, lui che dà a tutti il nutrimento, soffrì la sete, lui che dona ogni bevanda, che è pane spirituale per gli affamati e sorgente d’acqua pura per gli assetati. Viaggiò e si stancò, proponendosi per noi come strada verso il cielo.
Fu come sordo e muto davanti a chi lo insultava, lui che fece udire i sordi e parlare i muti. Fu legato, lui che ci ha liberati dalle catene della debolezza. Fu flagellato, lui che libera il corpo dell’uomo dai colpi di tutte le sofferenze. Fu appeso alla croce, lui che pone fine ai nostri dolori. Morì, lui che risuscita i morti. Ma risusciterà per non essere mai più soggetto alla morte, perché non avvenga che snobbiamo la morte, come se dopo non si esistesse più.
__________________________Note
(24) La figura di Gesù nella catechesi ha una importanza ed efficacia molto superiore a quella di ogni rivoluzionario o innovatore. Non si limita a indicare ad altri ciò che essi devono fare, ma «assume» tutta la realtà umana: gode dei beni e ne rivela la precarietà; accetta i mali e anche di essi rivela il valore e il peso. __________________________
«DE CATECHIZANDIS RUDIBUS»LETTERA AI CATECHISTI di Sant'Agostino di Ipponacon introduzione e note a cura di GIOVANNI GIUSTIEd. EDB –
1981 Centro Editoriale Dehoniano Bolognacanoniciregolari-ic.com/s-agos…
