C’è una canzone curiosa che è uscita nelle ultime settimane. Incuriosisce prima ancora di ascoltarla, basta guardare agli interpreti: Miley Cyrus e David Byrne.
Si intitola Lockdown ed è la canzone che chiude l’edizione deluxe del nuovo album di Miley Cyrus “Something beautiful”. Non è quindi realmente parte del disco, tant’è che nelle edizioni in LP non è nella tracklist, eppure è il pezzo più interessante di tutto l’album (ricordate “The Crystal Ballroom” degli U2? Ecco).
Si tratta di una cavalcata di pop psichedelico di 13 minuti nei quali succede un po’ di tutto: tappeti di tastiere, fiati, percussioni ipnotiche, assoli di chitarra, un crescendo strumentale che ricorda perfino da lontano i King Gizzard and Wizard Lizard, o gli Archive nei momenti più energici. Nelle parti vocali invece mi torna in mente Monument, il bellissimo brano di elettro-pop dilatato che apriva l’album dei Röyksopp con Robyn. Quello che conta però è che Lockdown è pezzo è ben costruito, funziona, l’alchimia tra le due voci è ottima e quando termina non sembra siano passati tredici minuti e viene voglia di rimetterlo da capo. Una bella sorpresa, là dove onestamente non me la sarei aspettata.