✍️...Riflessioni ✨

Negli anni ho notato, ho percepito la necessità, il prevalere dell'idea di dover comunque apparire, più che essere realmente se stessi! Apparire sempre perfetti, in una forma fisica da invidiare, ed io per esempio soprattutto negli ultimi mesi, non so dove sia finita la mia di forma, ci ho rinunciato, ma è un altro discorso! Quindi essere sempre sistemate, uscire magari truccata, non è il mio caso, imparando a curare e magari a nascondere difetti e debolezze, ed io ne ho tanti e adesso che ne ho una anch'io di cicatrice, dovrei nasconderla e magari sentirmi imbarazzata e diversa! Si forse agli inizi, ma adesso quando vedo la mia bella cicatrice, sorrido e ne vado fiera, perché mi ricorda quello che ho affrontato e chi sono diventata adesso, diventando il mio punto di forza! Così l'essere imperfetta e diversa non appaga, non attrae, bensì isola e allontana, così ogni tanto sia volontariamente, che non, mi ritrovo a dovermi scontrare con una realtà, che non capisco e che mi vede totalmente al di fuori della normalità e tagliata dalla quotidianità, per idee, per pensieri, atteggiamenti, interessi, passioni, limiti, debolezze e adesso un po' anche perché sono ufficialmente una malata oncologica, in teoria diversa, più fragile, si, forse! Ma alla fine sono semplicemente una nuova versione di me, che vive, mangia, scrive, si dispera, gioisce a volte piange, altre ride e si diverte come tutti, come prima, come una persona “normale” e sana, che dipinge per pura passione, che non naviga nell'oro, ma vive con dignità e a volte con piccoli sacrifici!

Ma poi mi rendo conto che l'essere perfetta, non mi appartiene, perché il mio scopo nella vita non lo e, ma essere libera, vera, insomma me stessa, nel bene, nel male, ovunque, in compagnia, in solitudine, senza dovermi preoccupare di compiacere o di apparire chi non sono! Così , negli anni e soprattutto negli ultimi mesi, mi sono resa conto che la verità a volte stanca, non viene apprezzata, anzi allontana, che il parlare e confrontarsi sulla malattia, a lungo andare può stancare e rendere un rapporto inutile da portare avanti e ridotto ad un bollettino medico!(E già mi sono sentita dire questo e apprezzo la sincerità, ma chissà quanti mi hanno messa all'angolo per questo motivo! Nonostante non sia una che ne ha parlato troppo, ma probabilmente quel po', ha infastidito e reso sterile, anche il semplice saluto.) E si ..perché a volte ero triste, confusa, fragile e con la necessità di avere qualcuno con cui parlare, scrivere, ricevere anche solo un saluto o una parola di incoraggiamento. La verità è che ogni giorno in cui mi alzo, attendo l'alba, anche se ho dormito poco e male, anche se mi sento persa, confusa e stanca, è proprio allora che divento più forte e consapevole, più propensa ad andare avanti con determinazione e coraggio.

Non posso aspettare di essere pronta, guarita, di nuovo in forma, per andare avanti, so che la serenità, una cosa bella, una parola, una visita, un abbraccio, arrivano proprio quando meno te lo aspetti, in silenzio e senza preavviso. La felicità, ma io la definisco più semplicemente, la serenità, arriva, prima o poi, dopo un momento difficile, di smarrimento, perché nonostante tutto si decide di lottare, andare avanti e di camminare anche su strade sconosciute, buie e impervie, per arrivare a completare quel puzzle, di cui adesso ancora manca qualche pezzo.

Ecco perché il mio voler bene alla luna, il mio trovare conforto e pace, in un tramonto, un' alba, un volo, dare importanza e priorità ai piccoli gesti, ogni giorno. una semplice parola detta sottovoce, un sorriso, anche un silenzio, una canzone...tenere fede ad una promessa fatta, o un obiettivo da raggiungere! Non posso sperare di cambiare, ma essere migliore si, continuare ad essere umile, accettandomi così come sono, ogni giorno sempre più forte e sicura e pronta sempre, a ricominciare!


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