La legge della risonanza La legge della risonanza è tanto semplice quanto implacabile: tutto ciò che fa parte della nostra vita è il riflesso fedele di ciò che risuona dentro di noi. In altre parole, il mondo esterno è una specie di eco interiore: risponde solo alle frequenze che emettiamo. Un esempio elementare ma geniale è quello del diapason: vibra soltanto se incontra un suono identico alla sua frequenza naturale. Non si muove per capriccio, non reagisce al primo rumore che passa. Ha bisogno di un tono preciso, familiare. Lo stesso accade con una radio: se trasmette in FM, non potrà mai ricevere un segnale AM, per quanto forte o insistente. Le onde non si incontrano, semplicemente si ignorano. Ebbene, l’essere umano non è né un diapason né una radio (anche se a volte sembriamo avere la stessa testardaggine delle vecchie manopole analogiche). Tuttavia, anche noi abbiamo bisogno di vibrare alla giusta frequenza per entrare in sintonia con qualcosa o qualcuno. Ognuno di noi percepisce solo ciò che è capace di risuonare dentro di sé. Tutto il resto… passa come un segnale disturbato. Prendiamo un esempio quotidiano: stai leggendo un libro e sei convinto di capirlo alla perfezione. Ma in realtà ne cogli solo la parte che corrisponde al tuo stato di coscienza in quel preciso momento. Poi, anni dopo, lo riprendi in mano e ti accorgi che non era lo stesso libro. In realtà, sei tu a essere cambiato: la tua frequenza interiore si è espansa e ora riesci a captare sfumature che prima non percepivi. La risonanza, dunque, non è fuori, ma dentro di noi. È la chiave che apre la porta delle percezioni interiori, il segreto per decifrare ciò che crediamo di vivere “fuori”. Il mondo esterno – quello dei semafori, delle bollette e delle notifiche – non è altro che uno specchio che riflette il nostro paesaggio interiore. Guardarlo senza guardarci dentro è come tentare di cambiare un film agitando il telecomando davanti allo schermo spento. Eppure, continuiamo a farlo. Siamo ciechi e sordi, non per mancanza di sensi, ma perché fissiamo con ostinazione l’esterno sperando che si aggiusti da solo. La buona notizia è che possiamo modificare la realtà senza usare la forza bruta, semplicemente cambiando la nostra frequenza interiore. È un lavoro di sintonia, non di conquista. Quando ci riusciamo, succede qualcosa di sorprendente: il mondo sembra obbedirci. E non perché abbiamo acquisito poteri magici, ma perché finalmente trasmettiamo e riceviamo sulla stessa lunghezza d’onda. E allora sì, possiamo gridarlo con entusiasmo: Eureka! Ce l’abbiamo fatta. Abbiamo imparato ad accordarci con la vita, a far suonare le nostre corde come un’orchestra armoniosa invece di un concerto stonato di lamentele e casualità. La risonanza è un campanello d’allarme, ma anche un invito gentile: ci ricorda che ciò che vediamo fuori è la copia conforme di ciò che vibra dentro. Sta a noi scegliere se restare fuori sintonia o girare la manopola giusta. Che sia AM o FM, poco importa. L’importante è esserci, ascoltare, e continuare a vibrare con consapevolezza. Perché, alla fine, la vita è una frequenza che aspetta solo di essere sintonizzata.
L'Alchimista Digitale 