Se il cybercrime arriva dall'Africa: Interpol e Operazione Serengeti.

Smantellata rete composta da 1.000 persone


Un'operazione su larga scala delle forze dell'ordine coordinata dall?interpol, nome in codice Operazione Serengeti 2.0, ha smantellato con successo una rete di criminali informatici composta da 1.000 persone e recuperato 97,4 milioni di dollari di fondi rubati da oltre 88.000 vittime.

L'operazione, svoltasi da giugno ad agosto 2025, ha coinvolto le forze dell'ordine del Regno Unito e di 18 paesi africani, oltre ad aziende private e organizzazioni no-profit.

I principali risultati dell'operazione includono:

  • L'arresto di 1.209 criminali informatici
  • Lo smantellamento di 11.432 risorse infrastrutturali dannose
  • Il recupero di 97.418.228 dollari
  • L'identificazione di 87.858 vittime e una perdita monetaria stimata di 484.965.199 dollari

L'operazione ha preso di mira vari tipi di reati informatici, tra cui ransomware, truffe online e compromissione della posta elettronica aziendale (BEC). Gli sforzi dei partner privati e delle organizzazioni no-profit che hanno collaborato hanno fornito informazioni essenziali alle forze dell'ordine, consentendo loro di identificare e arrestare i criminali.

Il successo dell'Operazione 2.0 evidenzia la crescente portata e l'impatto delle operazioni guidate dall' . La rete globale di contrasto al crimine continua a rafforzarsi, producendo risultati concreti e tutelando le vittime. L'operazione sottolinea inoltre l'importanza della cooperazione internazionale e della condivisione delle informazioni nella lotta alla criminalità informatica.

Oltre agli arresti e ai recuperi, l'operazione ha dato priorità alla prevenzione attraverso una partnership con l'International Cyber Offender Prevention Network (, un'alleanza di 36 nazioni guidata dai Paesi Bassi. InterCOP mira a spostare la lotta alla criminalità digitale dalla reazione all'interruzione proattiva, identificando e neutralizzando le minacce informatiche prima che colpiscano.

L'Operazione Serengeti 2.0 si è svolta nell'ambito dell'Operazione Congiunta Africana contro la Criminalità Informatica, finanziata dal Ministero degli Esteri, del Commonwealth e dello Sviluppo (FCDO) del Regno Unito. Tra i paesi africani partecipanti figurano Angola, Benin, Camerun, Ciad, Costa d'Avorio, Repubblica Democratica del Congo, Gabon, Ghana, Kenya, Mauritius, Nigeria, Ruanda, Senegal, Sudafrica, Seychelles, Tanzania, Zambia e Zimbabwe.

Il successo dell'operazione dimostra l'efficacia degli sforzi collaborativi nella lotta alla criminalità informatica e sottolinea l'importanza di una continua cooperazione internazionale e della condivisione delle informazioni nella lotta alle minacce digitali.


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