DE CATECHIZANDIS RUDIBUS - 38
38. Dopo i simbolici 70 anni predetti del profeta Geremia, come prefigurazione della fine del tempo, in Gerusalemme fu riedificato il tempio di Dio: e così il simbolo si completò.
Ma allora, come dicevo, tutto avveniva in figura: e quindi la pace e la libertà che i giudei ottennero non furono stabili. Difatti arrivarono i romani, li vinsero e li resero tributari. (23)
Siccome poi c’era il pericolo che identificassero in qualcuno dei loro re il promesso Cristo liberatore, fin dal momento dell’ingresso nella terra della promessa e poi da quando cominciarono ad avere dei re le profezie riguardanti il Cristo divennero più esplicite e frequenti. Non ne parlò solo David, ma anche tutti i grandi e santi profeti, fino alla schiavitù babilonese; e durante lo stesso periodo di schiavitù altri profeti annunciarono il futuro liberatore universale, Cristo Gesù.
Così anche quando passarono i 70 anni e il tempio fu ricostruito, i giudei dovettero sopportare da parte dei pagani tante e così gravi disgrazie, che fu loro facile rendersi conto che il liberatore non era ancora venuto, anche se loro non intendevano un liberatore spirituale, ma uno terreno.
__________________________Note
(23) Secondo la visione agostiniana, come secondo la visione ecclesiale, i fatti simbolici esprimono sì ciò di cui sono simbolo, ma solo in parte. E Agostino fa esempi: la libertà di Gerusalemme fu vera libertà, ma la libertà del nuovo popolo di Dio è molto più grande: la pace offerta al tempo del ritorno in patria ebbe una certa stabilità, ma la pace che il Signore darà non sarà mai più turbata. __________________________
«DE CATECHIZANDIS RUDIBUS»LETTERA AI CATECHISTI di Sant'Agostino di Ipponacon introduzione e note a cura di GIOVANNI GIUSTIEd. EDB –
1981 Centro Editoriale Dehoniano Bolognacanoniciregolari-ic.com/s-agos…
