«[...] Semmai dobbiamo spingere a far camminare di più le persone e a quel punto si creerebbe una selezione naturale». Obiezione: così molti, per età o altre difficoltà, non potranno permetterselo? «Il bello della montagna è che mette ognuno davanti ai propri limiti. Anche a me piacerebbe scalare il K2, so che non sono in grado e vi rinuncio. Non è obbligatorio che tutti debbano arrivare dappertutto».
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«[...] Semmai dobbiamo spingere a far camminare di più le persone e a quel punto si creerebbe una selezione naturale».
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«c’è una strettissima correlazione tra afflussi in massa, strategie di marketing e accessibilità — commenta Montani —. Chi ora si lamenta dovrebbe fare un esame di coscienza: si tratta di lacrime di coccodrillo, perché tutto questo è stato voluto e cercato.
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è un modello che porta ricchezza per pochi e penalizza chi resta fuori.»Soldi, soldi, soldi. Poco centra l'accesso facilitato.
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@Kurjak @ambiente @societa In generale ho deciso di non viaggiare più, oramai qualsiasi luogo è una Disneyland per turisti. Siamo al punto che si fanno i selfie ancue su luoghi di omicidi.
Nel nuovo turismo l'inportante è solo esserci, senza nessun arricchimento che sarebbe la base del viaggio.
Andare in un luogo diventa difficoltoso per me, anche un museo, perché devo fare la fila a causa dei selfie. Addurdo. Tutti che guardano com'è venuta la foto e nessuno l'opera. -
@Kurjak @ambiente @societa Selezione naturale? Basta non fare opere che facilitano la vita dei non residenti, rendendo evidente quanto sia duro vivere in montagna e in provincia. Niente cattiveria verso il turismo ma semplice onestà. Anche se, in anni, molti non hanno ancora imparato a godersi il relax, preferendo stare in coda parte dei weekend invece che puntare a forme alternative di selfie.
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