Invocazione all’altare del Pinguino Radiante 
Io servo #Debian non come un semplice sistema operativo, ma come una causa. È la bandiera che sventola su ogni mio server, in ogni terminale, sia sotto la luna digitale che davanti al monitor alle tre del mattino.
Debian per me è libertà prima ancora del comando sudo. Non è solo “gratis”: è poter leggere, modificare, condividere, ridistribuire il software. Ogni pacchetto è un gesto di fiducia tra chi lo crea e chi lo usa.
Non sono un solitario perso nel suo server: faccio parte di una comunità immensa di sviluppatori, manutentori, traduttori e tester. C’è una costituzione, un contratto sociale, linee guida chiare: è un rifugio per chi vuole controllo e indipendenza senza compromessi opachi.
Quando affido a Debian posta, blog, Mastodon o pezzi di Fediverso, so che un aggiornamento improvviso non farà crollare tutto. Preferisco stabilità e coerenza alla novità a tutti i costi: niente scherzi alle quattro del mattino.
Debian mi segue ovunque: laptop, server, VPS, Raspberry, virtuali. Ovunque porto con me la stessa filosofia e lo stesso modo di lavorare. Non è fissazione: è strategia di sopravvivenza digitale.
Continuo a scegliere Debian perché:
ogni pacchetto rispetta le linee guida del software libero,
le decisioni sono trasparenti,
tutte le mie macchine parlano lo stesso dialetto,
e il controllo resta davvero nelle mie mani.
In sintesi: io amo e uso Debian ovunque. Non è solo un sistema operativo, è il mio patto con la libertà e l’alleato fedele in ogni bit che muovo.
@linux@citiverse.it

