Sono andato al Museo d'Arte Orientale di Torino a visitare la mostra dedicata all'artista giapponese Chiharu Shiota.
Nata ad Osaka nel 1972, si è formata alla Kyoto Seika University (frequentando per un semestre l’Australian National University di Canberra), poi alla Hochschule für Bildende Künste di Amburgo e alla Universität der Künste di Berlino. Ora vive e lavora a Berlino.
L’arte di Chiharu Shiota trae ispirazione da vissuti personali e affronta temi universali: l’identità, i legami con gli altri, la fragilità della vita, il mistero della morte.
Le opere sono caratterizzate da trame di fili rossi e neri, che trasformano gli ambienti in luoghi sospesi tra memoria, emozione e immaginazione.
Chiharu Shiota, viaggio nei destini incrociati | il manifesto
(Cultura) «Gli abiti o gli oggetti che uso rivelano l’assenza di una persona, ma permettono di far aleggiare il suo ricordo. La memoria ci aiuta a capire chi siamo. Ogni oggetto, un tempo, apparteneva a qualcuno; se il corpo non c’è più, si può ancora percepire la sua presenza». L’impermanenza, il ponte di connessioni inattese fra
il manifesto (ilmanifesto.it)
@torino #arte #maotorino #ChiharuShiota #torino

