Molte app come "Dov'è?" ci permettono di seguire i nostri cari in ogni momento. Ma solo perché possiamo, significa che dovremmo?
La possibilità di condividere la propria posizione sul cellulare è diventata un modo comune per tenere d'occhio amici, familiari e partner. Per alcuni, è diventato il simbolo di una relazione seria: l'anno scorso, il New York Times ha definito la condivisione della posizione "l'ultima frontiera delle espressioni digitali della coppia" e l'ha paragonata al "lancio ufficiale" di Instagram (l'annuncio ufficiale di una relazione tramite la pubblicazione di una foto del partner per la prima volta). Altri condividono la posizione per impulso e si ritrovano in grado di rintracciare la posizione di persone che non vedono di persona da anni.
Ma sebbene possa essere diventata la norma in certi ambienti, molti rimangono restii a quella che può sembrare un'ulteriore sorveglianza digitale. Solo perché abbiamo la possibilità di sapere dove si trovano i nostri cari in ogni momento, significa che dovremmo saperlo?

‘If I switch it off, my girlfriend might think I’m cheating’: inside the rise of couples location sharing
Many apps like Find My allow us to follow our loved ones at all times. But just because we can, does it mean we should?
the Guardian (www.theguardian.com)